domenica 21 aprile 2013

L'epopea dei viaggi trans europei

L'epopea dei viaggi trans europei

Lo sviluppo dei viaggi ferroviari trans europei fu determinato dall’idea rivoluzionaria di un banchiere-imprenditore belga, Georges Nagelmackers. Venuto a conoscenza di un nuovo tipo di carrozza ferroviaria, progettata nel 1864 dallo statunitense George Mortimer Pullman, dall'elevato comfort per treni a lunga percorrenza, Nagelmackers decise di importare in Europa il progetto costruttivo e di istituire una società che gestisse servizi ferroviari di lusso a lunga distanza colleganti le diverse capitali europee e mediorientali.

La seconda metà dell’800 vide un progressivo sviluppo non solo delle reti ferroviarie nazionali, ma anche la progettazione e successiva realizzazione di importanti infrastrutture di respiro trans nazionale (l’apertura dei principali trafori attraverso le Alpi).  

Dopo alcuni anni trascorsi a consolidare accordi diplomatici ed investimenti, Nagelmackers fondò a Bruxelles, nel 1876, la Compagnie Internationale des Wagons-Lits o CIWL (Compagnia Internazionale delle Carrozze-Letti).  

Il 4 ottobre 1883 è la data che segna l’ascesa dei servizi ferroviari a lunga percorrenza: fu inaugurato il primo collegamento trans europeo denominato “Orient Express” da Parigi a Istanbul (divenuto servizio diretto solo dal 1889). Da quella data seguirono le inaugurazioni di altri innumerevoli servizi tra cui:
- 1884, “Nord Express” (Parigi - Berlino – Varsavia – San Pietroburgo);
- 1887,  Sud Express” (Parigi – Biarritz – Madrid – Lisbona);
- 1890, “Valigia delle Indie” o “Malle des Indies” (Londra – Calais – Parigi – Bologna – Brindisi, sostituito dal 1904 con la relazione Londra - Marsiglia);
- 1898, “Riviera Express” (San Pietroburgo - Vienna - Nizza);
- 1919, “Simplon – Orient Express” (Parigi – Losanna – Milano – Trieste – Belgrado – Istanbul);
- 1922, “Train Bleu” (Calais – Nizza);
- 1930, “Taurus Express” (Istanbul – Bagdad).


Le conseguenze della IIà guerra mondiale, l’espansione della “cortina di ferro” e, nel secondo dopoguerra, lo sviluppo del trasporto aereo e dei servizi ad alta velocità, determinarono la lenta e progressiva soppressione e/o sostituzione dei servizi trans-europei operati da CIWL. 


Il mito dell’Orient Express

L’itinerario dell’Orient Express da Parigi a Istanbul non esiste più: il collegamento venne sospeso nel 1977. Ma non c’è nulla di più romantico di un viaggio lungo i binari percorsi da questo treno leggendario che permetteva di raggiungere mete esotiche in grande stile, circondati da una profusione di mogano, lini, porcellane e argenterie.

Nel 1889 entrò in funzione un servizio diretto che da Parigi raggiungeva Istanbul in 67 ore e mezzo. L’itinerario classico partiva da Parigi, toccava Strasburgo, Monaco, Vienna, Budapest e Belgrado. A causa dei diversi sconvolgimenti politici e sociali che caratterizzarono il primo 900, i servizi subirono frequenti modifiche nel corso degli anni (toccando anche Bucarest e Sofia). Fu negli anni 20 e 30 del 900 che l’Orient Express ebbe il suo momento di gloria, quando gli aerei non avevano ancora fornito un’alternativa e nobili, diplomatici e attrici sfrecciavano attraverso l’Europa segnata dalla guerra. Ad Istanbul i viaggiatori dimoravano al Pera Palace, albergo fatto appositamente costruire dalla Compagnia dei Vagoni Letto (CIWL): fu nella stanza 411 che Agatha Christie scrisse “Assassinio sull’Orient Express”.

Il 1919 vide l’inaugurazione di un nuovo servizio, il Simplon Orient Express, che seguiva una via più meridionale per raggiungere Istanbul via Losanna, Milano, Venezia, Trieste e Belgrado, per evitare la Germania che al tempo era considerata con sospetto.
L’aura di romanticismo che avvolgeva questo treno catturava la fantasia della gente.

Ma ricreare quest’odissea europea, dove l’atmosfera esotica aumenta man mano che il treno procede verso est, è semplice: occorre costruire un proprio itinerario che preveda diverse fermate nelle principali città toccate dal servizio. Uno dei vantaggi di questa soluzione è il divertimento di salire su treni diversi gestendo i collegamenti secondo le proprie esigenze. I vagoni letto non saranno lussuosi come quelli del servizio storico: in compenso gli scenari ed i paesaggi attraversati sono unici e contribuiranno a recuperare la dimensione romantica di questo mitico viaggio su rotaia.

Info:

Bibliografia/Sitografia
- “Grandi Viaggi”, Lonely Planet 2012;  
- “The Train, a photographic history” by Jonathan Glancey, ed. Carlton.

Nessun commento:

Posta un commento