Le Vie del sale

Le vie del sale tra la Liguria e la pianura del Po

Tramonto dal M.te Chiappo
Le vie che collegano il Basso Piemonte alla Liguria sono state, per secoli, importanti vie commerciali percorse da soldati, pellegrini, briganti e mercanti. Indispensabili materie prime come il sale, l’olio e le spezie dai porti liguri e provenzali risalivano le valli ed i passi dell’Appennino, per finire nei mercati dei principali centri urbani della pianura padana. Altri prodotti come il vino ed i cereali facevano il percorso inverso per giungere sulle piazze di Genova e della Liguria. 

Queste vie, un insieme di mulattiere e sentieri, erano anche denominate "vie marenche" (da marincus = "che viene dal mare") o “vie del sale” perchè in passato garantivano il commercio e l’approvvigionamento del sale, l'"oro bianco”, preziosa materia prima indispensabile per la conservazione degli alimenti. Fin dall’antichità il commercio di questo prodotto fu una delle attività economiche più redditizie sia per i mercanti, sia per i nobili: il controllo di queste vie commerciali era un’ottima fonte di potere e di guadagno, attraverso l’imposizione di gabelle e dazi per l’attraversamento dei feudi.

Il sale, grazie alle sue particolari virtù antisettiche, consentiva di conservare a lungo le derrate alimentari, come la carne ed il pesce, che tendevano a deperire rapidamente. In particolare la salatura costituiva spesso l’unico modo per trasportare il pesce marino in buone condizioni in zone lontane dalla costa. Tra i pesci salati che “viaggiavano” lungo i percorsi delle vie del sale, il più umile, ma anche il più significativo per la gastronomia piemontese, fu senz'altro l’acciuga: essa divenne ben presto il pesce più usato nelle terre subalpine grazie alla diffusione garantita dai mercanti provenienti dalle terre liguri e provenzali e dagli “ancioè”, gli acciughai, che percorrevano tutto il Piemonte per portare questo pesce saporito negli angoli più lontani del territorio. Alla diffusione dell’acciuga è legata la nascita del piatto forse più simbolico e conviviale dell’intero Piemonte: la “bagna càoda”.

I mercanti ed i viandanti, che avevano necessità di spostarsi da un centro all'altro, potevano contare, lungo i differenti percorsi, sulla presenza di locande, rifugi, pievi, fortificazioni e dogane, dalle quali i feudatari controllavano il loro territorio e si impegnavano a mantenere sicura la percorrenza delle strade.

I carovanieri variavano le tappe dei loro percorsi in base alle stagioni e alle esigenze dei loro commerci, scegliendo percorsi di fondovalle o di crinale, toccando diversi borghi e contrade dell'Appennino, percorrendo alcune direttrici principali, frammentate in differenti itinerari secondari.

Ad inizio Ottocento, con la costruzione di più comode e veloci vie di comunicazione e lo sviluppo di nuove modalità di trasporto, le “vie del sale” caddero progressivamente in disuso.

Oggi il lascito di questi antichi percorsi è un insieme di sentieri divenuti un appuntamento tradizionale per gli amanti dell’escursionismo. Essi permettono di effettuare sia camminate di alcune ore, sia trekking di più giorni, con diversi gradi di difficoltà, immersi in paesaggi e contesti naturali suggestivi, attraverso borghi dalle tipiche architetture liguri, dominati da castelli, chiese ed oratori.

Anche “escursioni” in auto possono far apprezzare queste valli, con i loro aspetti storico-culturali e paesaggistici, scoprendo i sapori di questo “territorio-ponte”, sostando in agriturismo o nelle osterie che si incontrano lungo la strada.

Percorsi storici

Le vie del sale piemontesi
- da Genova, seguendo la Val Polcevera, attraverso l’antico Passo della Bocchetta, lungo la valle del Lemme verso l’alessandrino ed il Monferrato;
- da Genova, risalendo il Passo di Crocetta d’Orero, toccando i borghi di Crocefieschi, Casella, Vobbia, la Val Borbera e la Val Curone (San Sebastiano Curone) attraverso il tortonese e il pavese verso Milano;
- da Genova Voltri, lungo l’antica “strada Canellona”, risalendo i Giovi di Masone, la Valle Stura, verso Ovada ed il Monferrato.
- dal Savonese, attraverso le colline di Acqui Terme, l’Alta Langa, verso Alba e Asti;
- dall’Imperiese (Oneglia), seguendo la “via del sale dei Savoia”, risalendo la Val Tanaro (Ormea), verso il torinese;
- dalla Costa Azzurra, risalendo la Val Roja, al Colle di Tenda, attraverso la Val Vermenagna (Limonte Piemonte), verso Cuneo e Asti;
- dalla Provenza al Colle delle Traversette (Buco di Viso), lungo la “via del sale del Marchesato”, attraverso Pian del Re, l’alta Valle del Po, verso Saluzzo.

La via del sale lombarda o "dei Malaspina":
- da Pavia, seguendo la Valle Staffora (Varzi), risalendo il crinale spartiacque tra Val Curone, Val Borbera e Val Boreca, passando per il monte Antola verso Torriglia, punto d’incontro con i tracciati piemontesi ed emiliani, e da lì a Genova.

Le vie del sale emiliane:
- da Genova, risalendo la Val Bisagno, al Passo della Scoffera, lungo la Val Trebbia (Bobbio), verso Piacenza;
- dalla costa ligure di levante, seguendo la Val di Taro verso Parma.

Informazioni per organizzare un’escursione
- Via del sale lombarda
- Via del mare, da Genova all'Appennino
- Val Curone, dalla pianura all'Appennino
- Alta Via dei monti liguri
- Limone Piemonte, tra Alpi e mare
- Guida delle Vie del sale (by Rotary Club Golfo di Genova)

Dove comincia l'Appennino (terra di ponti tra Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna)
Parco Naturale Regionale del Beigua (Liguria)
Parco Naturale Regionale Capanne di Marcarolo (Piemonte)
Parco Naturale Regionale dell'Antola (Liguria)
Sentieristica della provincia di Imperia





Bibliografia/Sitografia:
- "Le vie del sale e altri percorsi: 9 itinerari tra pianura e mare", di Capecchi Fabrizio, edizione Croma.
- "La Via del Mare ed altri sentieri: un trekking da Tortona a Portofino ed i sentieri delle Valli Curone e Borbera", edizione SCI Studio Cartografico Italiano (1990)
- "I sentieri del sale: itinerari tra l'Oltrepo pavese e le Terre Alte", Opuscolo, edizione GAL Giarolo Leader, GAL Alto Otrepo', GAL Appennino Genovese, editrice San Giorgio.
- "Quattro passi fuori porta: le Vie del sale", di Parodi Anna Maria, edizione Rotary Golfo di Genova (2014).
- www.appennino4p.it (Dove comincia l'Appennino: note culturali e naturalistiche sul territorio delle Quattro province).

1 commento:

Unknown ha detto...

Articolo interessante ed utilissimo per organizzare gite con auto ed escursioni a piedi ,magari concedendosi assaggi di cucina tradizionale (con acciughe liguri salate in Piemonte ).Direi che qui si centra il vero turismo culturale e sostenibile.

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